Parlando di riabilitazione sportiva è sempre più facile imbattersi nel Kinesio Taping. Se questo nome non ti dice niente, prova a pensare ai nastri colorati che vedi sui muscoli degli atleti, in televisione, durante una gara sportiva.
Ok, ci siamo? Bene, noi di FisioMediGroup, come saprai, siamo esperti di riabilitazione sportiva, e siamo stati tra i primi ad avvalerci delle tecniche del dottor Kenzo Kase, celebre inventore del Kinesio Taping. La storia di questa tecnica (e dei suoi cerotti) viene infatti da lontano. Prenditi due minuti, te la raccontiamo e ti spieghiamo in breve in cosa consiste il Kinesio Taping.
La moda del nastro
Seul, 1988. La squadra di pallavolo giapponese è accompagnata da un giovane chiropratico appena uscito dalla prestigiosa National University of Health Sciences di Chicago. Il dottore si chiama Kenzo Kase e intende sperimentare per la prima volta la sua nuova tecnica davanti a una platea internazionale. Già in Giappone, infatti, il dottor Kase ha utilizzato il Kinesio Taping per andare oltre le limitazioni riscontrate coi nastri rigidi sui suoi pazienti.
A dirla tutta, in quell’Olimpiade le cose potevano andare meglio per la nazionale giapponese, arrivata decima sul tabellone. Ma tanto bastò perché la tecnica del dottor Kase cominciasse a macinare chilometri e a diffondersi in tutto il mondo. Fino al 2004, quando i suoi nastri colorati hanno fatto la loro prima apparizione alle Olimpiadi di Atene… e soprattutto al 2012, quando li abbiamo visti sui possenti muscoli del nostro Mario Balotelli.
Oggi il Kinesio Taping è uno standard accettato e riconosciuto in tutta la comunità sportiva mondiale. Viene utilizzato quotidianamente da fisioterapisti, preparatori atletici e altri operatori sanitari con risultati importanti su pazienti di ogni tipologia ed età.
Come funziona
In buona sostanza, il Kinesio Taping è una tecnica basata sull’applicazione di un cerotto elastico in cotone. Questo “nastro”, brevettato per il trattamento di piccole lesioni di natura neurologica e ortopedica, non rilascia principi attivi. Se applicato correttamente, può potenziare gli effetti della riabilitazione. I nostri muscoli, infatti, non si occupano solo di mettere in moto il nostro corpo, ma anche di controllarne la temperatura e la circolazione di fluidi venosi e linfatici.
Gli ambiti di applicazione del Kinesio Taping sono molteplici: contratture, piccoli edemi, tensioni, tendiniti e tensioni cervicali tra gli altri. La tecnica inventata da Kenzo Kase, infatti, parte dal presupposto che l’epidermide è dotata di una serie di ricettori nervosi. Questi ricettori, attraverso degli stimoli esterni, possono comunicare con i muscoli sottostanti. E così il “nastro”, applicato sulla pelle, può inibire un muscolo sovraccaricato e contratto, che preme sui ricettori del dolore, o al contrario stimolarne un altro che sta “lavorando meno”. Così si attenua il dolore e si ripristina progressivamente la funzione motoria.
In altri casi il cerotto può essere tagliato e applicato sulla cute “a ventaglio”, come per gli edemi. In questo modo sulla pelle si formano delle piccole onde che agiscono sul flusso linfatico come pompe di drenaggio, riducendo quindi fatica e infiammazione muscolare.
Ancora, il cerotto può aiutare a tenere in posizione corretta le articolazioni e aumentare così la percezione di stabilità della nostra meccanica articolare. Il che significa maggior protezione di tendini e legamenti.
Vantaggi e specialisti
I vantaggi derivanti dall’uso del Kinesio Taping rispetto ai tradizionali bendaggi sono di duplice natura. Per prima cosa, va sottolineato il fatto che si tratta di un prodotto in puro cotone, privo di lattice, dunque elastico. Il che consente maggiore libertà senza alcuna perdita in fatto di protezione, evitando inoltre forme allergiche o irritazioni cutanee solitamente dovute al lattice.
In seconda battuta va quindi considerato l’aspetto psicologico: chi usa questo tipo di cerotto si sente maggiormente protetto. È chiaro che però non bisogna pensare a una sorta di pozione magica: oggi che il cerotto non è più una moda non c’è pericolo, ma dopo l’exploit di Balotelli più qualcuno ha pensato di non poterne fare a meno.
Va detto che non ci sono controindicazioni, rispetto all’uso del nastro del dottor Kenzo Kase. Al limite, se applicato non correttamente, il rischio è che non ci sia alcun effetto benefico. Per questo è opportuno rivolgersi a terapisti specializzati, la cui esperienza con le strisce elastiche e i metodi del dottor Kase è certificata. Qui da noi a FisioMediGroup puoi parlarne col dottor Francesco Di Noi, specialista in materia: se vuoi saperne di più, non esitare a contattarci.